Autorithy List "Acolit"

ACOLIT (AUTHORITY LIST DELL'ABEI)

Tra le pubblicazioni promosse dalla nostra Associazione, il primo posto per importanza, serietà e impegno scientifico, spetta ad ACOLIT (acronimo di Autori Cattolici e Opere LITurgiche), una lista di autorità nuova nel panorama della letteratura professionale italiana e internazionale. Si occupa infatti, come authority list, del processo di controllo della forma di accesso a registrazioni di autori e opere di argomento religioso. Presenta, oltre alla forma accolta, un numero elevato di varianti ortografiche e linguistiche (praticamente tutte quelle conosciute).
Acolit. Autori cattolici e opere liturgiche.
Una lista di autorità / diretta da Mauro Guerrini
Vol. I

Bibbia, Chiesa cattolica, Curia romana, Stato pontificio, papi e antipapi .
Redazione: Mauro Guerrini, Paola Pieri, Fausto Ruggeri, Luciano Tempestini.
Milano, Editrice Bibliografica, 1998. 8°, pp. LXII-386, euro 51,65.


Vol. II

Ordini e congregazioni religiose .
Redazione: Silvana Chistè e Giorgio Mocatti.
Milano, Editrice Bibliografica, 2000. 8°, pp. LXII-1200, euro 113,62.


Vol. III

Opere liturgiche .

Redazione: Fausto Ruggeri, con la collaborazione e la consulenza di Giacomo Baroffio, Mauro Guerrini, Marco Navoni, Paola Pieri, Manlio Sodi, Luciano Tempestini.
Milano, Editrice Bibliografica, 2004. 8°, pp. CCLV-129, euro 50,00.

Vol. IV

Padri della Chiesa e scrittori ecclesiastici occidentali (secoli II-XIII).
Redazione: Paola Pieri. Milano, Editrice Bibliografica, 2010. 8°, pp.
LXI-1240, euro 130,00. ISBN 978-88-7075-693-7.L'Editrice Bibliografica concede lo sconto speciale del 30% ai soci Abei in regola con la quota per il corrente anno che verseranno in anticipo l'importo relativo al/ai volume/i richiesto/i (I vol. euro 36,15, II. Vol. 79,54, III vol. 35,00) aggiungendo la somma di euro 6,00 per spese di spedizione. Versamento da effettuare sul ccp 45195203 intestato a Editrice Bibliografica – Via F. de Sanctis 33/35 - 20141 Milano - tel. +39 0249581701 - fax +39 0249581712.
Presentazione del vol. I

Il primo volume di ACOLIT contiene le sezioni Bibbia - Chiesa cattolica - Papi e antipapi.
Consta di 385 pagine, alle quali si aggiungono le 61 dedicate alle note esplicative e redazionali preliminari, notiamo un fitto elenco di nomi in neretto e in chiaro, con numerose frecce che indicano i rinvii semplici e reciproci. Sono stati aboliti le espressioni vedi (rinvii semplici) e i vedi anche (rinvii reciproci) – sia per esteso che in abbreviazione – che sono state sostituite con le frecce semplici e doppie, che risultano di più immediata lettura. Il grande numero dei rinvii, che balza evidente anche a chi semplicemente sfoglia il volume, indica che la nostra Lista di autorità è stata redatta con il criterio della maggior completezza possibile per quanto riguarda le forme equivalenti conosciute (varianti e correlate, su base storica o semplicemente ortografica) di una forma preferita e proposta come normale. L'utente che conosce anche solo una delle forme non accolte, sarà perciò indirizzato dalla copiosa rete di rinvii alla forma scelta.
Non si può redigere alcuna Lista di autorità se non sulla base di lunghe ricerche, controlli, confronti con la bibliografia esistente e con la consultazione di esperti o di cataloghi di biblioteche autorevoli. Per quanto riguarda le pubblicazioni consultate, se ne potrà constatare l'estensione nella robusta Nota bibliografica comprendente repertori, annuari, dizionari, codici, standard, opere monografiche specializzate e strumenti affini il cui elenco occupa 10 pagine del volume. Tra le biblioteche consultate per la voce Bibbia si segnala quella del Pontificio Istituto Biblico, che senza dubbio è tra le più autorevoli a livello mondiale in materia di Sacra Scrittura.


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La prima sezione, relativa alla Bibbia, si estende per 127 pagine e presenta delle novità riguardo ai criteri sin qui seguiti e ispirati per lo più alla Prima Appendice delle RICA. Come prescrivono le RICA, le varie edizioni della Bibbia si trovano sotto la voce uniforme Bibbia, nella forma italiana e non in quella latina. Ci si stacca dalle RICA nel far seguire al termine Bibbia non la forma estesa Vecchio Testamento (voce che peraltro è ormai desueta: oggi si dice Antico) o Nuovo Testamento, ma la sigla puntata A.T. e N.T., ormai entrata nell'uso comune e assai intuitiva. Anche i titoli dei libri sono stati ridotti all'essenziale, essendosi tolti gli elementi Epistola (termine anch'esso ormai in disuso, anche se ripristinato recentemente nel rito ambrosiano per il solo uso liturgico), Lettera, Vangelo, Libro. Si è adottato semplicemente il nome dell'evangelista per i vangeli, dei destinatari per le lettere, dell'autore o del titolo abbreviato per i libri. Avremo perciò:
Bibbia NT Marco; Bibbia NT Romani; Bibbia AT Samuele 1; Bibbia NT Tessalonicesi 2; la numerazione dei libri è stata posposta per facilitare i criteri di ordinamento alfabetico; l'elaboratore adottando 2 Samuele e 2 Tessalonicesi, avrebbe ordinato prima tutte le forme con 1 poi quelle con 2 scindendo i libri tra loro e annullando l'ordinamento e l'abbinamento proprio dei libri.
Tutte le forme, sia quelle accolte (che sono tutte in italiano) sia quelle non accolte, comprese quelle in molte lingue straniere e in latino, sono disposte in un’unica sequenza alfabetica con gli opportuni rinvii alla forma scelta. Ovviamente rispetto alle RICA si sono adottate le denominazioni più moderne riguardo a Qoelet, Siracide, Cronache, Samuele, abbandonando, ma conservando tra le forme non accolte – perché storicamente rilevanti – le denominazioni Ecclesiaste, Ecclesiastico, Paralipomeni, 1-4 Re.
Oltre ai singoli libri, si sono proposte anche le intestazioni relative ai raggruppamenti di libri, per es. Pentateuco, Profeti, Vangeli, Lettere paoline, Lettere pastorali, ovviamente sempre precedute da Bibbia e dalla sigla appropriata AT o NT, e questo perché, com'è noto, vi sono numerosissime edizioni parziali del libro sacro.
La questione dei libri non presenti nel canone ebraico dell'AT, detti deuterocanonici dai cattolici ma apocrifi dalla chiese della Riforma, viene risolta ordinando le edizioni di tali libri sotto la voce Bibbia. AT Deuterocanonici (Tobia, Giuditta, Sapienza, Siracide, Baruc, i due Maccabei, le parti deuterocanoniche di Ester e Daniele). Si possono così catalogare le edizioni di tali libri, secondo il canone cosiddetto protestante, più propriamente ed ecumenicamente, della chiese della Riforma.
Anche singoli brani, che coincidono con preghiere e cantici tratti dalla Bibbia, si possono ordinare secondo i criteri dei libi dai quali sono stati tratti, ad es. il Cantico dei tre fanciulli, il Miserere, il Padre nostro.
È interessante anche l'elenco delle lingue in cui si è trovata traccia di edizioni della Bibbia: occupa ben 10 pagine e si va dalle lingue più note a quelle più strane e sconosciute, quali boran, bugi, bullom, blackfoot, bilin, batacco, beluci, badaga, per restare nell'ambito della sola lettera B.


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La seconda sezione è dedicata a Chiesa cattolica - Stato Pontificio - Vaticano e presenta, sempre in unica sequenza alfabetica, le denominazioni dei dicasteri, degli uffici, dei tribunali mediante i quali la Chiesa svolge le sue funzioni pastorali, di governo e giudiziarie in quanto ente spirituale e religioso (Chiesa cattolica) o come stato temporale (Stato pontificio sino al 1870, Vaticano dal 1929 in poi). Sotto Chiesa cattolica, e non più sotto Santa Sede come prescrivevano le RICA, si troveranno le denominazioni, sovente numerose, assunte nel tempo dalle varie Congregazioni (già Sacre Congregazioni), dai Pontifici Consigli (alcuni dei quali un tempo Segretariati) dai Tribunali (Rota Romana, Segnatura apostolica), dalle Prefetture, dagli Uffici, dai Comitati e dalle Commissioni pontificie che costituiscono le branche del governo della Chiesa cattolica.
Anche in questa sezione si è preferita la forma italiana, tranne che per quelle istituzioni più antiche e ora estinte, che hanno avuto solo la denominazione latina ovvero anche una denominazione italiana attuata però traducendo in forma non ufficiale quella latina.
Di ciascuna istituzione si dà l'elenco delle varie denominazioni assunte, a seconda degli accorpamenti e delle divisioni di competenze sancite dai pontefici nelle varie riforme della Curia romana, riforme sovente radicali, come quelle attuate da Sisto V nel 1588 con la costituzione apostolica Immensa Dei, da Pio X nel 1908 con la costituzione ap. Sapienti Consilio, da Paolo VI nel 1967 con la costituzione ap. Regimini Ecclesiae Universae e da Giovanni Paolo II nel 1988 con la costituzione ap. Pastor Bonus. Ma i rimaneggiamenti e le ristrutturazioni, le istituzioni, accorpamenti o soppressioni di organismi curiali avvennero in ogni tempo, e ne fanno fede in questo nostro secolo le vicende della Congregazione per il culto divino e quella per la disciplina dei sacramenti, derivate dalla più antica Sacra Congregazione dei Riti, e più volte unite, disgiunte, ridenominate.
La forma preferita di ciascuna di queste istituzioni è sempre posposta a Chiesa cattolica, in quanto espressione diretta dell'attività della Chiesa. Ogni denominazione, preferita o variante, è seguita dagli estremi cronologici della rispettiva durata, quando nota.
Gli uffici e gli enti che non sono espressione del governo universale della Chiesa ma che vi sono in qualche modo collegati e sono ubicati nel Vaticano e hanno amministrazione autonoma, hanno pure intestazione autonoma, senza quindi essere preceduti da Chiesa cattolica. Tra i più noti, la Biblioteca apostolica vaticana, l'Archivio segreto, la Radio e la Specola vaticana.
Le voci Stato pontificio e Vaticano raccolgono le pubblicazioni di carattere amministrativo (editti, regolamenti, ecc.) emanate rispettivamente fino al 20 settembre 1870 e dopo l'11 febbraio 1929. Dopo il lemma principale segue il nome dell'ufficio o della congregazione amministrativa responsabile di una determinata pubblicazione (es. Stato pontificio. Congregazione navale; Vaticano. Governatorato)
Fonte di questa sezione è stata la collezione dell'Annuario pontificio e quella del bollettino ufficiale della santa Sede, “Acta apostolicae sedis”., oltre ai volumi di storia della Curia che tracciano l'evoluzione dell'articolazione degli uffici centrali della Chiesa cattolica.

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La terza sezione del primo volume riguarda i sommi pontefici della Chiesa cattolica. Anche in questa sezione, organizzata in unica serie alfabetica, sono elencati i nomi dei papi, non solo nella forma latina e in quella italiana, che è stata preferita, ma anche nelle principali lingue europee.
Elemento caratteristico anche se non del tutto originale, è l'introduzione di un duplice trattamento del materiale prodotto dai sommi pontefici, attuando una netta distinzione tra le opere ufficiali e quelle private.
Vi è fondamentale differenza, ad esempio tra le opere licenziose di Pio II, scritte secondo lo spirito dei tempi, o le belle poesie latine di Leone XIII, rispetto alle encicliche o alle costituzioni apostoliche dei medesimi pontefici, che spesso segnano momenti importanti nella vita di tutta quanta la Chiesa.
Le opere di carattere privato sono state poste sotto l'intestazione del nome pontificale, come prescrivono le RICA, che attribuiscono a un dignitario religioso la denominazione assunta in detta sua carica; le pubblicazioni ufficiali, proprio perché un pontefice con esse non esprime solamente il suo pensiero, ma quello della Chiesa della quale egli è il supremo moderatore, sono state poste sotto la voce Chiesa cattolica, seguita dal lemma Papa seguito a sua volta dagli estremi cronologici e dal nome pontificale in italiano. L'ordinamento alfabetico di queste intestazioni presenta dunque la sequenza cronologica dei singoli pontificati, e la produzione cronologica dei relativi documenti ufficiali.
Esemplificando nel caso di un pontefice avremo: Gregorio XVI, papa, forma preferita sotto la quale collocare le opere private ed eventualmente da usare come voce di soggetto.
Alla voce prescelta fanno capo i seguenti rinvii: Cappellari Bartolomeo Alberto (nome anagrafico), Cappellari Mauro (nome da religioso camaldolese), Gregoire XVI, pape (forma francese), Gregor XVI, papst (forma tedesca), Gregorius XVI, papa (forma latina), Gregory XVI, pope (forma inglese), e il rinvio vedi anche Chiesa cattolica, papa (1831-1846: Gregorio XVI) per le opere ufficiali.


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Chiude il volume la sezione dedicata agli antipapi. I lemmi di questa sezione sono trattati come quelli dei papi, con la fondamentale e anche ovvia differenza che mancherà del tutto il rinvio alla voce Chiesa cattolica, proprio perché a causa della sua posizione antagonista e ostile al pontefice legittimo, l'antipapa non è mai stato legalmente il capo della Chiesa, e non può perciò aver parlato a nome della Chiesa cattolica che egli non ha mai rappresentato.


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ACOLIT ambirebbe essere presente in ogni biblioteca come compagno del bibliotecario, e non solo di quello ecclesiastico: è risaputo che il materiale religioso è abbondantemente presente anche nelle biblioteche non ecclesiastiche, e anzi molte delle biblioteche statali, anche di notevoli dimensioni, si trovano a custodire cospicui fondi bibliografici appartenuti a corporazioni religiose soppresse.
Proprio nella speranza di accompagnare il bibliotecario nel trattamento di questi libri, preziose testimonianze della vita e della storia della Chiesa l'ABEI ha voluto promuovere questo strumento, che non contiene indicazioni perentorie, ma propositive. È pacifico che ogni bibliotecario abbia il diritto di salvaguardare la propria libertà, e di organizzare la propria biblioteca secondo criteri propri, ma coi rischi ai quali abbiamo accennato. È dunque con profonda umiltà, se pure dopo lunghe riflessioni sulle laboriose ricerche effettuate, che questo strumento è stato preparato. Il sottotitolo di ACOLIT è Una lista di autorità, e non La lista di autorità. Anche il titolo vuole rispecchiare questo atteggiamento: esso è l'acronimo per Autori Cattolici Opere Liturgiche in ITaliano, ACOLIT, appunto, e ricorda per assonanza l'accolito, cioè colui che nella Chiesa svolge il ministero di servire, di accompagnare il sacerdote e il diacono nelle celebrazioni. Come l'accolito, ACOLIT vorrebbe essere compagno anche dei bibliotecari che come sacerdoti e vestali custodiscono gli strumenti del sapere della Chiesa e sulla Chiesa (Fausto Ruggeri)
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ABEI

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